Daniela Bozzoffia
Redatrice editoriale

Luminosa Maternità
L’arte ha a che fare con l’ineffabilità dell’esistenza.
Essa è un’eccedenza dell’anima che comunica la Mistero;
un effluvio del cuore destinato a parlare ad altri cuori.
«Ogni autentica intuizione artistica va oltre ciò che percepiscono i sensi
e, penetrando la realtà, si sforza di interpretarne il mistero nascosto.
Essa scaturisce dal profondo dell’animo umano,
là dove l’aspirazione a dare un senso alla propria vita
si accompagna alla percezione fugace della bellezza
e della misteriosa unità delle cose.
Un’esperienza condivisa da tutti gli artisti
è quella del divario incolmabile che esiste tra l’opera delle loro mani,
per quanto riuscita essa sia, e la perfezione folgorante della bellezza
percepita nel fervore del momento creativo:
quanto essi riescono a esprimere in ciò che dipingono, scolpiscono, creano,
non è che un barlume di quello splendore
che è balenato per qualche istante agli occhi del loro spirito»
(Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, 4 Aprile 1999).
Di fronte a Ma-Donna di Raffaele Ariante, tentando di esprimere cosa questi volti comunicano, mi
accorgo subito che qualsiasi interpretazione si arresta di fronte a una sorta di incapacità del dire.
È come se tali opere possedessero un’eccedenza di senso rispetto al comune modo di leggere e
interpretare la vita: grande è lo scarto tra ciò che è possibile dire e il potenziale comunicativo di cui
sembrano essere provviste. Una parte resta di fatto indicibile.
Apprezzando la sua peculiare cifra pittorica non posso non notare l’attenzione che Ariante riserva alla
dimensione femminile, alla forza e al dono che la Donna rappresenta e ai valori di cui è portatrice.
Tale attenzione al Femminile-Materno viene declinata nella molteplicità dei volti silenziosi ma eloquenti
delle “Madonne” che provocano vibrazioni in chi li osserva. Un vedere che presuppone e implica anche
un sentire; un’esplorazione che conduce alla soglia del mistero – il mistero di Maria – atto puro di Dio
nella creazione.
Volti di una dolce giovane madre che sin dall’inizio della sua inaspettata Maternità non si sconvolge, non
si perde d’animo ma custodisce e medita nel suo cuore. Volti di una madre pensosa, composta,
accogliente; il suo cuore colmo di amore la porta ad affrontare ogni difficoltà dando priorità alla Vita e
alla Pace, ad ogni costo.
Anche nel dolore una madre, superando se stessa, è capace di dare il meglio, sa trovare la forza di offrire
conforto e speranza, senza stancarsi. Affronta ogni difficoltà dando priorità alla vita e alla pace.
“Eccomi” è la sua parola, la parola della cura per mai lasciare che la vita resti sola. Questa la forza della
madre; con la continua ininterrotta presenza che le è propria è in grado non solo di generare vita ma di
alimentarla, proteggerla, ri-generarla. Una forza che si sprigiona dall’apparente fragilità: la tenacia nel
costruire sempre e comunque consolazione e alimentare fiducia.
L’Artista ha creato la sua collezione pittorica “Ma-Donna” durante la chiusura totale a causa della
pandemia: un periodo di fragilità dominato da angoscia e sofferenza; è riuscito mirabilmente a rendere
fecondo questo “tempo ferito”, facendolo sbocciare in creazione artistica, in preghiera, in bellezza.
Daniela Bazzoffia
Redattrice editoriale
