Claudio Ricci
(Daroluci)
Il “filo di Ariante”
Il gesto creativo artistico deve, sempre, superare il già visto, solo così si eleva a bellezza, che fabbrica ricordi utili e sa mettere in risonanza l’io interiore.
Ariante sa camminare, lungo questi orizzonti, con la guida del suo “filo”, attraverso simboli artistici che si modificano nel tempo ma conservandone l’anima.
Un’arte sempre nuova ma nella continuità del “filo” che l’accompagna, rifuggendo dal figurativo che, in Ariante, diviene un’essenza simbolica e senza pesi.
L’armonia delle giuste proporzioni, fra cielo e terra, cerchi e quadrati, che cullano paesaggi e colombe, come riflesso in terra dell’anima celeste, cosmica.
Il cammino, nel labirinto di complessi passi terreni, trova un sollievo dall’energia del bello, e del bene, verso il centro, come una metà dove essere attesi.
Ariante sa, con la Sua arte, che arrivati al centro non occorre il “filo”, per uscire, ma serve volare, in altre dimensioni, dove l’arte sa superare se stessa.
(Daroluci)
